ARTICOLO RINNOVABILI.IT: LA RISPOSTA DI ASSOBIOPLASTICHE E BIOREPACK

E’ stata pubblicata su Rinnovabili.it la risposta di Assobioplastiche e Consorzio Biorepack in merito all’articolo “I sacchetti per l’umido non si biodegradano negli impianti”. Di seguito trovate il testo:


Gentile direttore, 

le scriviamo in merito all’articolo “I sacchetti per l’umido non si biodegradano negli impianti” pubblicato su Rinnovabili.it in data 05.10.2023. Evidenziamo, come atto dovuto verso i nostri associati e a tutela del pubblico che legge, che l’articolo contiene informazioni scorrette e lesive per l’immagine e la reputazione della nostra filiera. 

Nell’articolo si afferma “che dovremmo evitare di introdurre sacchetti biodegradabili in impianti di riciclo dei rifiuti organici finchĂ© non sarĂ  garantito che saranno davvero degradati in via definitiva”. Lo standard europeo EN 13432 garantisce che i sacchetti biodegradabili compostabili certificati siano del tutto compatibili con i cicli di trattamento degli impianti di digestione anaerobica e di compostaggio. Lo stesso Consorzio Italiano Compostatori ha piĂą volte ribadito la piena compatibilitĂ  delle bioplastiche certificate compostabili con i sistemi di trattamento organico.  

Assobioplastiche, insieme a CIC, CONAI, Corepla, ha svolto dei test per verificare il comportamento delle bioplastiche compostabili, sia su scala di laboratorio (lab scale) sia in condizioni reali (full scale, ossia presso impianti di trattamento). Le bioplastiche compostabili (sia flessibili che rigide) si sono disintegrate e/o disgregate completamente sia nei test lab scale che in quelli full scale. I test sono stati fatti sia negli impianti di compostaggio sia in impianti integrati (digestione anaerobica e compostaggio). Allo stesso modo alcuni tra i principali impianti di riciclo organico, compresi quelli che svolgono la fase di digestione anaerobica seguita dal compostaggio, hanno testimoniato quanto sopra. 

L’Italia, diversamente da altri Stati Ue (tra cui la Germania), giĂ  dispone di un sistema consolidato di raccolta e trattamento industriale dei rifiuti organici da trasformare in compost. Il vero problema per il lavoro degli impianti non sono quindi le bioplastiche ma, come ha evidenziato il CIC, la criticitĂ  è data dalla presenza dei materiali non compostabili (plastiche tradizionali, vetro e metalli) che sporcano la raccolta dell’umido e riducono la quantitĂ  del compost prodotto.  

Per i motivi sopra espressi, le chiediamo quindi ai sensi dell’art. 8 L. n. 47/48 di pubblicare nella sua interezza la presente rettifica nella stessa pagina e con le medesime caratteristiche tipografiche dell’articolo originario.

 

Luca Bianconi, presidente Assobioplastiche 

Marco Versari, presidente Consorzio Biorepack