A prevederlo è l’articolo 182 ter del decreto legislativo 152/2006, come modificato dal Decreto Legislativo 116/2020 che ha recepito la direttiva europea 2018/851 in materia di rifiuti. L’entrata in vigore di tale obbligo anticipa di ben due anni il termine previsto dalla Direttiva, il 2024. La disposizione impone a tutti Comuni italiani di attivare entro il 31 dicembre 2021 un servizio di raccolta differenziata della frazione umida da attuarsi tramite contenitori a svuotamento riutilizzabili o con sacchetti compostabili certificati a norma UNI EN 13432-2002.
Con la frazione organica vanno conferiti anche gli imballaggi aventi specifiche caratteristiche di biodegradabilità e compostabilità . In particolare il decreto prevede che i rifiuti anche di imballaggi, aventi analoghe proprietà di biodegradabilità e compostabilità rispetto ai rifiuti organici sono raccolti e riciclati assieme a questi ultimi, laddove:
a) siano certificati conformi, da organismi accreditati, allo standard europeo EN 13432 per gli imballaggi recuperabili mediante compostaggio e biodegradazione, o allo standard europeo EN14995 per gli altri manufatti diversi dagli imballaggi;
b) siano opportunamente etichettati e riportino, oltre alla menzione della conformità ai predetti standard europei, elementi identificativi del produttore e del certificatore nonchè idonee istruzioni per i consumatori di conferimento di tali rifiuti nel circuito di raccolta differenziata e riciclo dei rifiuti organici;
c) entro il 31 dicembre 2023 siano tracciati in maniera tale da poter essere distinti e separati dalle plastiche convenzionali nei comuni impianti di selezione dei rifiuti e negli impianti di riciclo organico.Â