MONOUSO “RIUTILIZZABILE” PER LA TAVOLA: RESOCONTO DELL’EVENTO

Mercoledì 20 marzo 2024 presso l’Harry’s Bar Trevi and Restaurant di Roma si è svolto il convegno Monouso “riutilizzabile” per la tavola. Abitudini di consumo, contesto normativo e analisi di impatto ambientale.  

 

L’evento, moderato da Arianna Voto, giornalista Rai per la SostenibilitĂ  – ESG, ha visto diversi contributi sull’argomento. I lavori sono stati aperti dal presidente di Assobioplastiche, Luca Bianconi, che si è soffermato sul problema della filiera colpita dalla crisi dovuta alla presenza sul mercato di prodotti “riutilizzabili” uguali a quelli vietati dalla direttiva SUP e ha proposto un tavolo tecnico di confronto per definire i parametri dei manufatti cosiddetti “riutilizzabili”.  

 

Laura D’Aprile, Capo Dipartimento Sviluppo Sostenibile del MASE, ha ricordato l’impegno dell’Italia per il riconoscimento del comparto italiano delle bioplastiche nell’ambito della legislazione europea, con particolare riferimento al nuovo Regolamento imballaggi. Inoltre, per alcuni Paesi europei, le bioplastiche rimangono ancora un “mondo sconosciuto”, per questo occorre ancora lavorare per far comprendere le potenzialitĂ  del modello italiano.  

 

Francesco de Leonardis, Università degli Studi Roma Tre, ha affrontato il contesto normativo sul monouso. Il professore ha sottolineato l’importanza delle definizioni e dei requisiti tecnici: la mancanza di una precisa definizione di prodotto riutilizzabile rischia di vanificare tutto l’impianto della normativa e il raggiungimento dei suoi obiettivi. Occorre definire chiaramente, nelle sue caratteristiche tecniche, quale sia il prodotto riutilizzabile.  

 

Patrizia Fava, Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, ha approfondito gli aspetti legati al comportamento dei materiali sottoposti a uso ripetuto e quali sono le conseguenze su tali manufatti rispetto al contatto con gli alimenti. La sostituzione di alcuni materiali plastici con altri per la realizzazione di stoviglie di uso ripetuto è possibile e rappresenta un valore se l’impatto sulla salute dei consumatori rimane garantita e se l’ambiente ne beneficia.  

 

Paola Fabbri, Alma Mater Studiorum – Università di Bologna, ha parlato di luoghi comuni tra green claims e fake news, partendo dalla definizione di “sostenibilità”, quale base insidiosa per aprire le porte al greenwashing e arrivando a valutare come sia sempre più frammentata la prospettiva di un’azienda che vuole fare innovazione, ma che ha a disposizione delle certezze quali le norme di certificazione che regolano l’ambito della compostabilità e della biodegradabilità.

Niccolò Beati, NielsenIQ, ha presentato un’indagine sulle abitudini di consumo dei prodotti food service nella Grande Distribuzione. Dalla ricerca emerge che i consumatori non prestano molta attenzione al fatto che le stoviglie siano riutilizzabili e pertanto non risulta un fattore di scelta rilevante, perchè questi prodotti sono acquistati molto spesso per il prezzo competitivo. La riutilizzabilitĂ  delle stoviglie tocca solo il 15% degli acquirenti. La dicitura “riutilizzabile” non ha un impatto sulle scelte dei consumatori. La scelta di consumo però non è dettata dalla riutilizzabilitĂ , motivo per cui molto spesso i prodotti non vengono realmente riutilizzati. 

 

Maurizio Fieschi, Studio Fieschi, ha presentato due analisi, una della quali mette a confronto imballaggi monouso e imballaggi riutilizzabili. In questo caso risulta molto rilevante il parametro legato ai riutilizzi, che per competere con le alternative monouso deve essere piuttosto alto. E’ stato analizzato il recentissimo studio del JRC “Exploring the environmental performance of alternative food packaging products in the European Union. Life cycle impacts of single use and multiple use packaging.” che segnala performance ambientali variabili a seconda del numero di riutilizzi e contesti delle stoviglie non monouso. Gli imballaggi riutilizzabili risultano l’opzione migliore se riusati piĂą di 40 volte. Al di sotto dei 40 utilizzi risulta preferibile l’opzione monouso. 

 

Massimo Centemero, Consorzio Italiano Compostatori, ha affrontato la qualitĂ  delle matrici come garanzia di un efficiente riciclo organico ed in particolare la presenza di materiali non compostabili (MNC) all’interno della raccolta dell’organico. La presenza di MNC nella raccolta nell’organico sta aumentando e questo rappresenta un fattore di criticitĂ  per gli impianti di trattamento.  

 

Andrea Minutolo, Legambiente, ha ribadito la necessità di fare chiarezza su monouso e riutilizzabile. Ha presentato un monitoraggio civico che Legambiente sta conducendo su questo argomento. Dalle prime risultanze di questa indagine, emerge una forte eterogeneità di informazioni riportate sui prodotti: per questo, è necessario avere indicazioni non ambigue per guidare il consumatore in una scelta consapevole.  

 

Infine, Alberto Gusmeroli, Presidente X Commissione AttivitĂ  produttive, Commercio e Turismo della Camera dei deputati, ha richiamato l’importanza della comunicazione per riuscire a raggiungere in modo massivo i cittadini, coinvolgendo in questo processo tutti gli attori, dagli enti locali fino agli amministatori di condominio. Per quanto riguarda la raccolta differenziata, un calo dell’attenzione in termini comunicativi si riflette in un peggioramento della qualitĂ  del materiale conferito da parte dei cittadini.Â