Eâ stata pubblicata su Rinnovabili.it la risposta di Assobioplastiche in merito allâarticolo “Anche le bioplastiche in mare uccidono i pesci”. Di seguito il testo:
Gentile direttore,
le scriviamo in merito all’articolo âAnche le bioplastiche in mare uccidono i pesciâ pubblicato su Rinnovabili.it in data 25.10.2023. Evidenziamo, come atto dovuto verso i nostri associati e a tutela del pubblico che legge, che lâarticolo contiene informazioni scorrette e lesive per lâimmagine e la reputazione della nostra filiera.
Il titolo, in particolare, lancia unâaccusa nei confronti delle bioplastiche che non trova riscontro nellâarticolo stesso. Nellâarticolo si fa riferimento a ipotetici âeffetti negativiâ ed eventuali âcambiamenti nei comportamentiâ. In nessun passaggio del testo si parla di morte dei pesci.
Vogliamo cogliere lâoccasione per ricordare a Lei e ai suoi lettori la funzione per cui sono concepiti i prodotti in plastica biodegradabile compostabile certificata. Il valore aggiunto di questi manufatti risiede nella loro stretta connessione con la raccolta e il riciclo dei rifiuti organici con cui condividono il fine vita: il riciclo negli impianti di compostaggio e/o digestione anaerobica. Lâuso di prodotti compostabili è un elemento cruciale per garantire la qualitĂ della frazione umida, e quindi del compost da utilizzare come ammendante per il suolo, in quanto permette di creare un rifiuto omogeneo dove sia contenitore che contenuto godono delle medesime proprietĂ di compostabilitĂ .
Quando si parla dei prodotti biocompostabili è facile cadere nellâequivoco, alimentato da una non corretta informazione, per cui il loro valore aggiunto sarebbe il poter essere smaltiti/dispersi nellâambiente, senza preoccuparsi di conferirli correttamente nei circuiti di raccolta, visto che si tratta di prodotti âbiodegradabiliâ. Come ogni altro manufatto qualsiasi prodotto in bioplastica richiede di essere gestito correttamente negli appropriati circuiti di intercettazione e riciclo. I manufatti in bioplastica non sono la soluzione allâabbandono dei rifiuti in mare o in altri ambienti (littering), ma le soluzioni sono sanzioni per chi commette lâatto di abbandono, lâeducazione e sensibilizzazione dei cittadini e lo sviluppo di sistemi locali di gestione dei rifiuti adeguati ad evitare il littering. Qualsiasi prodotto deve essere pensato, progettato e realizzato considerando gli impatti del suo fine vita e in connessione con un idoneo circuito di raccolta e recupero.
Per i motivi sopra espressi, le chiediamo quindi ai sensi dellâart. 8 L. n. 47/48 di pubblicare nella sua interezza la presente rettifica nella stessa pagina e con le medesime caratteristiche tipografiche dellâarticolo originario.
Luca Bianconi, presidente Assobioplastiche