Si è svolta martedì 26 luglio 2022 a Parma presso l’Azienda Agraria Sperimentale Stuard la tavola rotonda dal titolo “L’uso della pacciamature biodegradabili in suolo nella coltivazione del pomodoro biologico da industria”. In occasione dell’evento sono stati presentati i risultati delle sperimentazioni (dal 2020 al 2022) che hanno visto l’impiego nelle coltivazioni biologiche di pacciamature biodegradabili conformi allo standard europeo (EN 17033:2018) e con incrementata rinnovabilità .
Cos’è la pacciamatura
La pacciamatura è l’operazione agricola che permette di ridurre la competizione delle infestanti sulle colture, preservando l’acqua nel suolo e migliorando la fase di attecchimento nei trapianti precoci. Questa pratica si attua con l’utilizzo di teli pacciamanti. Tuttavia la maggior parte di questi teli è di origine non rinnovabile e non è biodegradabile: sono generalmente in polietilene (LDPE).
Ad oggi solo il 28% di rifiuto plastico agricolo è riciclato. Le agro-plastiche, infatti, sono generalmente molto sporche di suolo e residui organici: per la pacciamatura fino al 67% del peso iniziale del telo è contaminazione da suolo. Ci sono poi applicazioni plastiche, come clips e fili, più difficili da rimuovere dal terreno al termine dell’uso: si stima che circa il 15% di questa plastica venga bruciata in campo*.
È possibile ridurre l’impatto della plastica nei campi?
Nel 2019 FederBio, la Federazione nazionale che da 27 anni tutela e favorisce lo sviluppo dell’agricoltura biologica e biodinamica, Assobioplastiche, l’associazione che riunisce produttori e trasformatori di materiali biodegradabili e compostabili, con il supporto di FederBio Servizi, hanno avviato una partnership per validare, attraverso una sperimentazione triennale, l’impiego nelle coltivazioni biologiche di pacciamature biodegradabili conformi allo standard europeo (EN 17033:2018) e con incrementata rinnovabilità .
Le sperimentazioni si sono concentrate sulla coltivazione biologica del pomodoro da industria, per le caratteristiche della coltura e per la necessità , in biologico, di avere un efficiente controllo delle infestanti. L’impiego dei teli pacciamanti biodegradabili ad alta percentuale di rinnovabilità , oltre ad un ruolo più che significativo nella riduzione dell’uso di fonti fossili, consente di preservare la produttività potenziale della coltura, migliorando la qualità dei frutti e permettendone la raccolta meccanizzata. Tutto ciò rafforza l’impegno nel perseguire obiettivi di sostenibilità sotto tutti i punti di vista, da quello ambientale a quello economico, con impatti positivi anche sulle condizioni lavorative. Infatti, le operazioni di stesura dei teli e le attività di trapianto delle plantule sono completamente meccanizzate e consolidate. I teli pacciamanti biodegradabili consentono anche la raccolta meccanica (che non è possibile con i teli in polietilene). Infine, i teli biodegradabili si degradano completamente nel suolo per azione dei microrganismi presenti: indispensabile è la certificazione secondo lo standard europeo EN 17033:2018.
Le aziende socie di Assobioplastiche che hanno reso possibile raggiungere questi risultati di eccellenza sono Basf e Novamont, che partecipano al progetto sin dal 2019, affiancate nel 2022 da Sirmax-Microtec. Fondamentale è stata la collaborazione e l’esperienza di FederBio Servizi, dei corsi di Agraria dell’Università di Salerno e dell’Azienda agraria Stuard, partner del progetto sin dal suo concepimento, e dell’azienda agricola Colla che nel 2022 ha partecipato attivamente alle attività .
Â
*Fonti: European Commission, A European Strategy for Plastics in a Circular Economy, 2018; Liu EK, He WQ, Yan CR (2014) ‘White revolution’ to ‘white pollution’ – agricultural plastic film mulch in China. Environ Res Lett 9(9):091001; Agriculture Plastics Environment (APE); Ben W. Phillips, An Opportunity For Murcia, April 2019 Regional Government of Murcia, www.adaptivethinking.green
Â
Scarica le presentazioni illustrate dell’evento
Â
Â